30/11/2008 – Mini Dorsale con Explorer Rebuttone

Continua l’esplorazione di quella vallata così diversa dal solito e così lontana da raggiungere (in bici ovviamente). Domani tenterò di riprendere l’esploration da dove l’avevo lasciata la volta scorsa (dietro la cava).

Partenza ore 08:30 Piazza Nassiriya .

 

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ESCURSIONE COMPLETATA
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Anche se oggi c’era un’altra manifestazione, nulla poteva distogliermi dal fare questo giro massacrante che rinvio da troppo tempo, così lontano dai rumori della citta (e da altri rumors ..) in compagnia di mio figlio (che da tempo mi chiedeva di fare un giro che lo mettesse in condizioni di trovare i suoi limiti) siamo partiti per il percorso da tempo progettato.
 
Partiti in leggero ritardo, temperatura 17°, leggero e progressivo fino a Belmonte Mezzagno. Qui dopo la Madunnina, è iniziato il rampone con i tornanti verso Monte Grifone, al secondo tornante ci sentiamo incitare, erano un gruppo di Biker amici che (fermatesi a rifiatare) ci aspettavano incoraggiandoci dalla cima della collina. Là infatti il fondo è smosso, e la pendenza (e l’azione dell’acqua) rendevano difficile lo stare in sella, figuriamoci poi arrampicarsi.
 
Riccardo è partito sparato, in barba ai propositi di risparmiarsi, in vista di quello che ci aspettava, io ho tenuto il mio ritmo, cercando di nn superare la mia freq. ottimale. Raggiunti il gruppo e dopo i convenevoli, qualche centinaio di metri assieme e ci siamo divisi, non con dispiacere. Non avremmo potuto fare il giro previsto anche con loro …
 
Sterratino veloce verso Pianetto, qui nn sono mancate pozzanghere e fango, asfalto su Pianetto (per poco), un Km e lasciamo la strada asfaltata per salire su verso Rebuttone (stesso incrocio in cui a sx si va in genere all’abbeveratorio, e poi a Gulino nel giro classico), verso l’esploration prevista.
 
Si sale piano piano, il vento soffia forte, il freddo si fa sentire, ma noi nn demordiamo. Arrivviamo alla cava, l’attraversiamo e proseguiamo giù per la discesa a fino a valle, sempre in direzione Rebuttone. Qui superate le altre due cave, saliamo per "Via del Melo" e poi Via S. Ciro, in modo da ritornare verso la Torretta e da lì scalare il monte e scollinare verso S. Cristina. Detto fatto, la salita fu molto impegnativa e le forze messe a dura prova, sopratutto dal vento contrario.
 
Ci siamo infilati nel boschetto di fronte la torretta di Rebuttone, il fondo in cemento era umido ed un poco scivoloso, la mia Dag dato le ruote lisce, slittava un poco, ma tutto sotto controllo.
 
In cima alla montagna abbiamo iniziato a scendere su asfalto per S. Cristina, (via Altofonte mi pare) alla volta della fontanella in cerca di acqua. Non poca è stata la delusione quando l’abbiamo trovata secca, una corsa verso il bar della piazza e problema risolto; grazie alla gentilezza del barista.
 
Adesso è finita la parte sterrata, da qui in poi ci aspetta solo asfalto (e ci siamo già masticati metà giro come difficoltà). Siamo a quota 28 Km, un freddo penetrante, il vento non ci dà tregua, un poco spingendoci di lato, da dietro, davanti … Faremo un giro ad anello, quindi dovrebbe essere ben distribuito, invece … in qualche discesa si opporrà tanto da essere costretti a pedalare per avanzare, mentre in qualche discesa veloce (mooolto pendente) si opporrà fino a ostacolarci l’espirazione. Ovvero il vento era talmente forte che un paio di volte non siamo riusciti a buttare fuori l’aria …
 
Adesso inizia la salita che da Piana degli Albanesi, su Sp5 porta verso Ficuzza (passando per Tagliavia). Ora le gambe si fanno sentire, il tratto in sterrato ci ha prosciugato le forze ed il vento contrario ci costringe a mettere il rampichino, saliamo a fatica, mentre il vento aumenta d’intensità, costrigendoci al passo. Andiamo pianissimo, sono sui 147 battiti eppure ho il fiatone, il vento rende difficoltosa la respirazione, sono costretto a mettere giù la testa per proteggere la bocca, e Riccardo intanto sale. Le gambe inizano a farmi male (quello che cercavo) …. Adesso siamo al "punto di non ritorno" … Giù il lago di Piana, bello pieno di acqua e colorato di un bel verde, ci guarda e ci saluta. Siamo su; è il momento di prendersi una pausa per rifocillarci. Le gambe indolenziete, la fame avanza, il freddo anche (siamo in pantaloncini corti), qui le raffiche sono fortissime, siamo esposti da entrami i versanti, dato che stiamo scollinando.
 
Adesso inzia la discesa verso il bivio per Ficuzza. Masseria S. Agata, contrada Rossella, da qui ai tempi facevamo una stradina che ci portava a Marineo ….
Superiamo il bivio per Tagliavia, un colpo di vento spinge la mia bici di lato, avanzare è arduo, quando (per poco) il vento scompare, ci sembra di pedalare in discesa, le nostre bighe avanzano veloci e leggere, ma dura poco, poi torna il vento a tormentarci, davanti, di fianco, di dietro (ci spinge ogni tanto), trasversale …. Adesso inzia l’altra discesa che ci porterà al Telespazio e poi su SS 118. Avevo progettato (a casa) di allungare un poco il giro ed andare verso Tagliavia, ma viste le condizioni precarie in cui ci troviamo (e la strada che ci aspetta ancora), non è il caso di provarci e decido di proseguire per la via più breve.
 
Tempo di fermarmi per fare una foto ad un branco di cavalli (miei amici) che allego nell’album a dx in pari data e via verso Bivio Lupotto, Bivio Lupo, ritorno indietro che nn vedo mio figlio …
 
Adesso siamo proprio due rottami, la pagheremo nei prossimi giorni, le gambe oramai sono pesanti, avanziamo con fatica, il vento continua a volere il suo prezzo, la fame e la scarsezza di risorse ci infiacchiscono, è rimasto solo una mezza bustina di miele … per le emergenze. Ponte d’Arcera, mi metto avanti e cerco di proteggere Riccardo dal vento tagliente e permettergli di avanzare con meno attrito, andiamo di buona lena per un bel poco, ora inizia la salita e ci sfaldiamo, lui accellera e mi stacca, io avanzo lentamente ma con lena. A Marineo lo blocco, è il momento di prosciugarci il residuo di miele che ci è rimasto e dare fondo alle energie residue, dopotutto era questo l’obbiettivo, stancarci (finalmente e spaccarci le gambine sui pedali).
 
 
Il miele sortisce il suo effetto e riprendiamo a pedalare di lena sempre più veloce, dopo la discesa del paese (Marineo) in pianura pedaliamo a 53 Km/h, sembriamo due motori !!! Ora siamo alla S. Ciro, inizia la discesa, lanciamo le bici e continuiamo a pedalare per non raffreddarci, il gelo ci attanaglia sempre, anche se il cielo è azzurro e limpido, e fu Bolognetta e fu Misilmeri.
 
 
Un poco di numeri :
– Totale 69 Km, per 4 ore e  18 min di pedalata,
– Totale ascesa per 1.616 mt
– Totale Cal 2.600
– Vel. Max 60 Km/h
– Vel Media 16,3
 
Su questi un buon 30% su sterrato … e che sterrato, vedi tornati di Monte Grifone, vedi salita di Pianetto verso la cava, o la salita di Rebuttone (vie del Melo), oppure il bosco di querce sopra S. Cristina …
 
Che dire, obbiettivo raggiunto ; ne è valsa la pena …
 
Alla prox.
 
PS. Stavolta poche foto, dato lo spirito dell’uscita, mooolto pedalare e poche sost
e, le uniche tre nell’album a dx in pari data (come sempre).
 
 
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