Le gambe non giravano, il ginocchio già offeso da qualche tempo, rendeva pesante la pedalata, e lo stacco dai miei amici aumentava, tanto che erano costretti a fermarsi per aspettarmi. La notte insonne, e vari problemini mi avevano fiaccato.
Ma se la carne è debole, la volontà è forte.
Il caldo e la scarsezza di acqua, avevano completato il quadro.
A ficuzza dopo il primo rampone, (case colonie) e dopo l’ennesima delusione per mancanza di acqua, fa capolino qualche tafano; strano, l’altra volta nel bosco niente, ed ora sull’asfalto si
Prima di Alpe Cucco, dopo essere stato punto, Claudio decide di non rischiare ulteriormente e rientrare (da solo).
Noi proseguiamo, la salita si fa dura e l’altimetro sale velocemente, ma la nostra meta sembra si beffi di noi ed ad ogni curva ne spuntava un’altra serie, senza vedere il punto di ‘ingresso’.
Cosicchè alle 11:20, come da programma, decidiamo di rientrare e riprovare un’altra volta.
Oggi giornata no per me, che con solo tre ore e mezza di pedalata, mi sentivo distrutto, tanto che al ritorno Gianluca (che tirava come un treno senza freni) era scomparso dalla vista, mentre gli altri si fermavano ogni tanto ad aspettarmi pazientemente.
Un paio di settimane di ‘pausa’ e dovrei tornare come nuovo
.