Anche oggi si è concluso quello che oramai da qualche anno è diventato consetudine, il Giro Longo.
Un percorso misto lana (cachemire direi quasi), su sterrato e asfalto che partendo da Misilmeri, ci porta per le montagne del circondario Palermitano (e non).
La partenza da Misilmeri alle 07.15 è stata un poco ritardata, a causa di una foratura di Gioacchino con Emanulele che venivano già da Casteldaccia. Il ritmo forsennato applicato ai primi Km su asfalto ci avevano già fatto recuperare gran parte del ritardo iniziale, tanto che noi ‘anziani’ ci chiedevamo se saremmo riusciti a completare tutto il percorso, oppure ci saremmo schiantati alla prima salita (Pizzo Manolfo).
Attraversiamo Piazzale Giotto, giusto per scrupolo, sapevo già che … e via per la salita del Romanital. Il cancello d’ingresso (come temevo) era chiuso costringendoci a scendere dalle nostre bighe per quello laterale. E si inizia, pian piano vedo i ragazzi allontanarsi, Gioacchino un poco rimane con me e Giusto B. poi anche lui pian piano mi stacca, sto bene, sapendo quello che ci aspetta decido di non seguirlo, ma lentamente stacco Giusto B.
I ‘cavalli’ avevano disposizioni di fermarsi almeno al Belvedere per ricompattamento e così fu, foto di rito e via per affrontare l’ultimo tratto di Pizzo Manolfo ed uscire zona Torretta. Adesso siamo rimasti io e Guglielmo ad aspettare gli altri, passo l’attesa chiaccherando con i forestali che mi dicono del lavoro extra di questi giorni (incendi vari) e poi via verso l’Agriturimo “Zu Caliddu”.
Primo ristoro previsto, di cui abbiamo tutti abbondantemente fruito ed occasione per riempire le borracce oramai vuote. Qui saremmo potuti salire dall’Agriturismo, ma avremmo allungato nn poco, ed in funzione del giro previsto, nn era il caso. Quindi la mia traccia prevedeva di salire per la cava (salita che lo scorso anno si rivelò molto accidentata e scoscesa, al limite del pedalabile).
All’ingresso troviamo un grosso cancello a sbarrarci la strada, guardo bene alla ricerca di un passaggio e lo trovo, mi inerpico (a piedi purtroppo), nel frattempo arrivano dei motocross che si accodano alla fila per entrare, mi rimetto in sella e comincio a pestare sui pedali, tanto data la mia proverbiale lentezza, fra poco mi riprenderanno.
…
Macchè pedalo un poco da solo, poi arriva Guglielmo, che mi sorpassa agilmente e mi costringe ad accellerare per stargli dietro. Dopo un poco cedo e lo vedo allontanarsi lentamente, mentre cerco di ‘arrampicarmi’ (nel senso letterale della parola) fra le asperità del terreno. Il fondo infatti è peggiorato ulteriormente rispetto allo scorso anno, profondi solchi attraversano in lungo ed in largo quello che (una volta) era il manto stradale, costringendomi a volte a ‘copiarli’ , entro nel canale, sposto il peso indietro (per non cappottarmi in avanti) e via subito sull’anteriore a spingere sul dosso (per non ribaltarmi all’indietro) . La sfida è con me stesso NON DEVO SCENDERE DALLA BICI !
Ci riesco mettendo a frutto gran parte dell’esperienza acquisita in questi 23 anni di Montain Bike, cercando di modulare lo sforzo in proporzione alle mie riserve.
Ad ogni metro è una sfida, un canale da aggirare o da affrontare, cm per cm a scegliere la traiettoria, come meglio affrontare l’ostacolo che mi si para davanti, fin quando compaiono anche i tronchi di alberi abbattuti sulla strada, un paio li saltiamo (Guglielmo era tornato), poi qualcuno ci passiamo sotto, qualche altro invece ci costringe ad andare nel sottobosco, uscendo dalla strada completamente, e così saliamo agilmente mi concedo solamente un extra a 180 bpm, giusto per far rodare il motore e poi via lentamente ed inesorabilmente verso Portella S. Anna. In basso sento i motocross che ringhiano mordendo il terreno ed arrampicandosi sulle rocce che noi abbiamo faticosamente copiato, però secondo i miei calcoli ci avrebbero dovuto riprendere già da un bel pezzo … mah …
Oramai Gugliemo è quasi arrivato, dietro di me non si vede nessuno, il caldo si fa sentire in questo tratto scoperto dalla vegetazione a che serve ‘tirare’ ancora ? Mi fermo e bevo è quasi finita, vedo la torretta di appostamento lassù, son contento e felice di essere riuscito a farla tutta in sella o quasi, sono infatti sceso solamente due volte (giusto per non rischiare troppo). Siamo su, ora aspettiamo gli altri che manco si vedono all’orizzonte. Arrivano i motocross, si dilettano a salire e scendere dalle colline e montarozzi circostanti, anche Gugliemo scalpita, ne approfitto per fare qualche foto, giusto per ingannare il tempo, tanto da qui a San Martino delle Scale è tutta discesa …
Dopo un pò vediamo comparire in basso Gioacchino, Emanuele e Giusto B. ma stanno salendo a piedi, quel fondo ha avuto la meglio su di loro, vendicandosi della sconfitta avuta da me e Guglielmo. 🙂
Diamo loro tempo di riprendere le forze (è da oltre 15 min che ci cuociamo al sole) e via giù verso San Martino. Fontanella provvidenziale e dopo un breve summit Gioacchino ed Emanuele decidono di rientrare anticipatamente. Rimango con Guglielmo e Giusto che mi conferma la volontà (ferrea) di proseguire nel nostro (insano) proposito e completare il percorso per come è stato progettato.
E via su sterrato percorrendo (all’incontrario) un pezzo della GF, saliamo agilmente, quasi nn sembra che abbiamo 58 Km sulle gambe, mi meraviglio di me … ma cosa mi sono preso stamattina … mi saremi potuto chiedere … .
Planiamo docilmente (si fa per dire) all’otto .. qui la tentazione di continuare e salire per il GPM è forte, ma decidiamo di non strafare e proseguire come da traccia.
Scendiamo su asfalto verso Monreale per andare a riprendere la vecchia linea ferrata che ci porterà ad Altofonte (prima) e poi a Pianetto.
Arriviamo all’Acquapark di Monreale ed iniziamo a salire, accolti da un bel pò di immondizia, tanto da bloccare parzialmente la carreggiata ! 🙁
Incoraggio Giusto B. indicando questa come la penultima salita (impegnativa) prima di ‘casa’ e riprendo il mio ritmo. Guglielmo con mia grande sorpresa non ha ceduto, nonostante i 20 gg di fermo della MTB, anzi mi sembra fresco, si permette anche di tornare indietro a riprendere Giusto B. che avanza inesorabilmente verso Altofonte. Sosta di ricompattamento e via alla ricerca dell’imbocco per via Valle del Fico. Usciamo da Altofonte, attraversiamo un bel pò di gallerie (illuminate per fortuna) e poi deviamo (come da traccia) alla ricerca dello sterrato. Avevo infatti deciso di non fare tutta la linea ferrata fino a Pianetto, primo perchè la mia DAG ha antipatia per l’asfalto e preferisce lo sterrato, poi perchè le ultime due gallerie non mi sono mai piaciute, in quanto lunghe e spesso al buio (qualche anno fa ci fu un’ecatombe dentro l’ultima, al raduno di Altofonte, causa la caduta di un biker, e tutti addosso, al buio), inoltre avremmo allungato un bel pò di Km, rendendo interminabile quella salita, infine … la variante inserita prevedeva la terza fontanella per l’ACQUA ! dettaglio non trascurabile col solleone di mezzogiorno.
Oramai è fatta ho pensato, e dopo aver ricompattato il gruppo (… si fa per dire) per l’imbocco del bivio corretto, inizia l’ultima salita, piano piano Guglielmo mi stacca, ed io stacco Giusto B., dopo un paio di curve il nostro alfiere torna indietro, va a riprendere Giusto e ritorna, facendo la spola, ma non si stanca mai stu ragazzo ? … ho pensato !
Ora l’acconcio io … lo vedo arrivare da dietro, ed accellero, lo stacco (non se ne era accorto), poi accellera anche lui, io sento il suo respiro alle mie spalle ed accellero ancora, è tutta una progressione, è salita, scalo un paio di marce, metto su duro e pesto, niente da fare, mi affianca, si alza sui pedali e vedo la mia sconfitta, mi sorpassa, cerco di imitarlo anche io mi alzo .. e mi siedo il beeper comincia a fischiare (182 Bpm) attirando i cani del circondario
, conitnuo a pestare da seduto, allentando il ritmo, mentre Guglielmo pian piano se ne va infliggendomi una dura sconfitta … ma da mio figlio la posso anche accettare …
.. si ma mica siamo usciti adesso da casa, lo sai da dove veniamo ? Ma siamo impazziti ? Complimenti Guglielmo !
Mi trascino esamine nell’ultima salita verso Ponte Vecchio, le membra stanche, l’orgoglio ferito (si per dire, giusto per pompare un poco il racconto .. ) affronto il rampone mentre Gugliemo oramai su mi incoraggia vedendomi in difficoltà. E’ fatta sono al Ponte Vecchio, diciamo che le salite son finite.
Rimane da recuperare Giusto ed avvisare la famiglia che tardiamo un poco, sono le 13:10, ci dividiamo i compiti, lui avvisa la famiglia ed io … no meglio al contrario .
Bene ora si esce su asfalto (avremmo potuto proseguire su sterrato allungando però ulteriornmente i tempi di percorrenza). Ci facciamo la salitella Guglielmo mi affianca, mi guarda … gli è piaciuto e si bissa ! Però ora è discesa calo pignone e corona e lo accontento pedaliamo affiancati per qualche metro, poi pian piano me le da anche qui … sono proprio scarso, nn so a quanto cacchio stiamo andando, però sento di nuovo il beeper, sono le 13:30, c’è caldo, sono stanco, ho oltre 85 Km sulle spalle ops gambe e decido di nn forzare oltre, cedo docilmente le armi e rifiato … facciamo il tornante e mi guarda di nuovo … ma che dobbiamo fare ? Gli dico che sono stanco, che abbiamo staccato Giusto, ma invece (si lo so che nn si dice, ma mi piace) è lì dietro, quindi anche lui ha fatto la staccata complimenti Giusto ! Ti stai rivelando molto coriaceo, dalla bdc ti sei evoluto alla mtb e pian piano hai affrontato con fermezza tutte le sfide che ti si son parate davanti … BRAVO !
E’ ora di tornare a pestare, la marcia è già lì e via in progressione fin quando il beeper del mio cardio dirà stop (è settato sui 175 bpm), fischia, tengo il ritimo ancora un poco, 180 bpm, basta altrimenti a casa nn ci arrivo più. E fummo a Belmonte Mezzagno in una volata (mai termine fu più adatto).
Ora dobbiamo darci una calmata … si scende dolcemente per Misilmeri, sto avanti pedalando in agilità, arriviamo nella piccola salitella (l’unica), rallento ancora l’affronto dolcemente e bum, la gamba si blocca, che succede ? Un crampo ha preso inaspettatamente il sopravvento dell’interno coscia sx, nel frattempo mi affiancano e mi superano, io calo le marce, niente, cambio posizione, niente, stiro la coscia, niente penzolo dalla bici, in un’anelito di tensione opposta, ma niente oramai sono col rampichino e salgo di volontà così ma NON MI FERMO !
I miei compagni oramai lontani si precoccupano e tornano indietro, li tranquillizzo e via, il crampo è lì in sottofondo nel suo buio antro, pronto a balzare fuori se mi arrischio a fare qualche altra sbrasata … e decido di accontentarlo, niente pazzie fino a Misilmeri, 13:52, stanco ed appagato puntuale come un treno di non mai, il nostro gruppo ha compleatato a pieni voti il percorso previsto, affrontanto con tenacia tutte le sfide che il fato ci ha messo di fronte, ed ancora non paghi ce ne siamo inventanti qualcun altra, il tutto sotto un sole estivo da fare bollire le uova anche all’ombra !
Bravi noi ! Tutti, nessuno escluso !
In basso qualche foto, poche (ero troppo stanco per farne … forse) … i Km quasi 100 per 5h15m di pedalata … ma questi son solo freddi numeri, bisognava esserci per capire e provare alcune emozioni …
Alla prox e nn fate ressa !