7-10-2012 – GF Ficuzza – Marineo (PA)

Finalmente ci siamo, l’evento più importante dell’anno e che chiude la stagione agonistica (se di agonismo si può parlare ai miei livelli) è arrivato.

Gli allenamenti pregara (che ho sbagliato), le bici, l’alimentazione, le gambe, la tattica di gara, il cambio di vestiti (sempre portati, ma mai usati .. 🙂  ) ; il rito si ripete.

Dato che abbiamo ritirato pacco gara e numero il sabato, e la partenza è prevista alle 10.00, decidiamo di fare comodi e partire per le 09.00, così da dormire qualche ora in più … macchè ! Alle 07.00 eravamo già in piedi a vagare per la casa, alle 08.15 si rompono gli indugi e si parte !

Arriviamo a Marineo, ultime regolazioni, bagno di folla, saluti, foto … l’attesa, la tensione comincia a crescere, apprendo le ultime novità sul percorso, un paio di variazioni ‘importanti’. E’ quasi ora … con solo mezz’ora di ritardo si parte, erano le 10:30, giro per il paese, ma siamo troppi per quelle stradine strette (abbiamo superato quota 500 partecipanti quest’anno).

Ultimo stop nella piazza, prima del via e partenza. Ho già tutta la gara in mente, metro per metro, è come se l’avessi già fatta, so già dei punti critici dove (spero non) si formerà l’ingorgo, so già dove comincerò a ‘caburare’ e dove invece soffrirò … il copione è già scritto, a me tocca solo seguirlo supinamente ..  FORSE !
🙂

Nel rampone per la Sovarita ci allunghiamo un poco, guadagno qualche posizione, poi il cardio mi ricorda i miei limiti e rallento nella speranza che i BPM si abbassino, ma siamo in salita … imbocchiamo il boschetto e come temevo, siamo fermi, azz, attendo qualche minuto docilmente, mentre penso che quelli avanti già stan facendo battaglia … passiamo il primo dosso e la scena si ripete sul secondo dosso, non posso passare, il bosco è fitto ed il ST l’unica via, attendo ancora cercando di mantenere la calma, l’adrenalina sale (o forse era la rabbia ?) … sorpasso un paio di biker buttandomi nello sporco, siamo ad inizio gara e se cominciamo a fare i turni qui … finalmente strada bianca, molti sbagliano direzione e scendono giù verso Valle Arcera, li chiamo a gran voce, e comincio a salire, spingo sui pedali e recupero qualche posizione, adesso si cammina, ora siamo in pianura (o quasi) ‘calo’ qualche marcia e si aumenta il ritmo, finalmente un poco di aria ! Si innesca qualche battaglia con chi mi precede per non farsi superare, qualche minuto di relax, in previsione del terzo blocco … infatti all’imbocco del ST (a sx appena lasciati la carraia) la cosa si ripete e stavolta siamo completamente fermi per diversi minuti. Mi sorge il dubbio che chi è in cima ed è sceso dalla bici, si sia messo apposta in mezzo alla strada per non farsi superare, cerchiamo di scherzarci su, ma temo di aver perso troppo tempo, i mie ‘avversari’ hanno oramai oltre 15 minuti di vantaggio su di me, ho poche speranze di riprenderli, ma non tutto è detto .

Ora si ‘cala’, un panzone che mi affiancava e mi sorpassava per poi essere ripreso ancora, calava come un forsennato (nonostante la stazza e l’età), alza un mare di polvere dato che va frenando ad ogni curva, cala molto sporco e nn vedo più a terra, rallendo un poco per non rischiare troppo e son costretto a mangiare la sua polvere, che rabbia !

Alla fine l’adrenalina vince e lascio i freni, lo seguo a pochi metri, giusto il minimo di sicurezza mentre sorpassiamo gli altri Biker come birilli e giù ancora fino a superare (questa volta dolcemente) una paio di ragazze, e poi via ancora a capofitto fino a collegarci giù alla linea ferrata (zona galleria), ora il fondo si allarga e la discesa è finita, posso togliermelo dalle palle. Pesto sui pedali e detto fatto ! Questi non si arrende e si mette a ruota, io accellero e vado pulito, strappando i sui complimenti, io rido e lo avviso di stare attento che ho una guida molto ‘sportiva’ e gli alberi sono molto duri … ma che siamo in gara o al bar ? E siamo fermi o stiamo andando a gran velocità fra alberi, radici, fossi, dossi, canali, curve etc… ?

Lo preavviso che alla casetta della forestale mi fermerò, per scendere dalla bici, so che lì è molto pericoloso. Son sicuro che se mi fossi fermato senza preavviso (avendo capito il tipo) mi si sarebbe schiantato malamente dietro 🙂 🙂 🙂 … guarda che mi sto fermando gli dico, preparati a passare avanti .

Mi fermo e scendo a piedi, mentre qualche amico lì a fare foto si meraviglia di questa scelta … ma i pedalini a sgancio rapido impongono questi sacrifici e se voglio continuare la GF, nn posso rischiare di cappottarmi lì.

Inizia la salita su asfalto e si ritorna a pestare, ho diversi minuti da recuperare, compreso il tizio di prima. Abbeveratoio di Godrano, ora c’è la pianura ed il lungo sterratino per la variante per Mezzoiuso, il ‘mio elemento’, la mia DAG lì non ha nulla da invidiare alle moderne full, viaggio come un treno, sembra asfalto, il mio corpo un liquido che galleggia sulle ruote, un tutt’uno morbido e flessibile col telaio sospeso sulle ruote (a breve saranno upgradate), riprendo i sorpassi, infatti di lì a breve ritrovo il mio ‘amico’ che viaggia spedito con un altro biker, sono affiancati e vista la velocità, non mi sento di rischiare ed infilarli in un colpo solo, li preavviso, non mi sentono (o fan finta), mi avvicino e li incito di nuovo a lasciarmi la strada libera (siamo su strada bianca e sono affiancati, bloccando il passo). Nulla, non si smuovono … vabbè, ho capito ci vogliono le maniere forti … accellero e li infilo, passando in mezzo sul ciuffo d’erba centrale, si meravigliano e chiedono spiegazioni … ooouuuu, è mezzora che vi grido di spostarvi (gli grido) e riprendo il mio ritmo, li semino, torno a volare sullo sterrato, qualche curva al limite della tenuta, ma i nuovi Kenda Karisma si comportano bene, forse ho trovato i degni sostituti dei Geax Barro Marathon, i Kenda Karma erano scorrevoli, ma mi sembravano instabili sul veloce.

Inizia la discesa, un cartello con tre frecce rosse mi indica una discesa molto pericolosa, non la conosco, in prova percorso non l’abbiamo fatta (è la prima delle due varianti), rallento il fondo mi incita a laciare i freni, ma la testa riesce a govervare e calo prudente, infatti …

… continua più tardi …

 PART TWO
ora si affaccia alla vista una lunga discesa su terra (non) battuta, sembra lo scivolo di quei parchi acquatici dove scendi a velocità, per tuffarti dopo un paio di salti in piscina. Il fondo scavato da alcuni solchi fatti dalla pioggia, rimane un  poco pulito solamente il bordo laterale, anche se pendente verso il centro. A tratti i dossi aumentano di pendenza, nascondendo il tratto di discesa successivo, una di quelle discese che se lasci la bici, non la riprendi più … in fondo a dx (si doveva andare); la fettuccia strappata mi mette un poco in confusione, e nell’indecisone della direzione da prendere un biker mi sorpassa …

Lo seguo e riprendo il ritmo ora si va verso Mezzoiuso, lo sterrato è finito e c’è un asfaltino niente male, con un paio di sali e scendi da azzannarti le gambe. Altra variante (la seconda ed ultima) per andare a prendere la SP per Mezzoiuso, appena imboccata questa (alla fine della discesa) e girato a dx, si apre alla vista un rampone molto tosto, guardo su e la visuale è tutto un programma. La vista mi ricorda tanto il rampone dei dannati che si faceva lo scorso anno per andare a scollinare nel famoso pietrone. La salita è piena (nel senso pieno della parola) di Biker, chi annaspa pesantemente sui pedali, chi fa la gimkana, chi sembra fermo, chi sale a piedi … sono a 148 Bpm, posso permettermi qualcosa in più.

Assesto un buon ritmo, ma dopo qualche centinaio di metri, sono costretto a calare qualche marcia e amalgamarmi anch’io con la folla. 167, 166, 165, 163, 162, 160 … è ora, riprendo a salire dritto, guadagnando subito la cima (è finita penso). Ma quando mai ! Un secondo rampone ancora più impegnativo del primo, mi costringe a calare tutte le marce, incontrando un altro paio di amici, fra cui Giuseppe C. che attendeva la compagnia giusta per riprendere la GF. Decide che son io, e mi si affianca, impedendomi di fare la gimkana, si sposta e riprendo pesantemente a salire, poco dopo incontro Marco, salgo (a piedi) i tre gradini mentre quel pazzo di Giuseppe tenta di farseli in bc (e quasi ci riesce, almeno con l’anteriore). Facciamo un paio di vicoli e si apre (finalmente) la piazza. Come immaginavo (già in prova percorso) ci aspettavano due serie di gradini, fatti di gran passo (ma non troppo). C’era infatti il tanto agognato punto di ristoro, ma è ancora presto. Decido di prendere soltanto un bicchiere con i sali a volo, senza fermarmi … 🙂 infatti.

Mentre con una mano guido, con l’altra bevo e subito dopo mi segnalano un gradino. Che faccio, butto l’acqua o scendo con una mano ? Mi sembra troppo alto; trovata last minute, metto il bicchiere in bocca fra le labbra. Scendo il gradino e l’acqua mi schizza sulle lenti imbrattandole eheheheh che sono imbranato ! Bevo il resto dei sali e chiedo alle gambe come stanno, perchè è arrivata l’ora di ‘lavorare’. Son partito con mal di gambe, ero sicuro che pedalando sarebbe passato, e invece è ancora lì, decido di fregarmene e cominciare a pedalare sul serio. Sorpassiamo qualche Biker, poi raggiungiamo Giuseppe G. e Nicola P. facciamo un pezzo della salita assieme, poi vedo che andiamo piano ed accellero, Giuseppe mi precede di qualche metro, fra poco inizia la sofferenza, finirà l’asfalto e ci sarà un muro in cemento su cui arrampicarsi faticosamente. Così è, infatti Giuseppe C. mi stacca (ah, beata gioventù) ora inizia il ‘bello’; lo sterratino su sottobosco con alcuni sali e scendi (molto fastidiosi per me). Infatti eravamo a quota 650 Mt e dovevamo arrivare a circa 920, quindi un bel dislivello ed ogni discesa che incontravamo la facevo con la consapevolezza che l’avrei pagata per due !

Adesso sono calmo, devo solo trovare il ritmo giusto. Bpm a quanti siamo ? 162 ? Si può fare ! Imposto la pedalata e comincio l’ascesa, adesso riprendono i sorpassi, trovo un paio di amici della ASD Kadera Bike, scambiamo qualche parola e via … sorpasso altri Biker, vedo Giovanni C. e lo sorpasso, poi tocca a Gioacchino (un poco sofferente per la verità) che mi dice che è arrivato, lo incoraggio e via. Un altro paio di sorpassi e vedo Rino .. cacchio … Ho dei vividi ricordi legati all’ultima GF, nella stessa situazione (era San Martino, Marzo 2012). Ricordo che a fine percorso avendomi intravisto accellerò vistosamente per non farsi sorpassare, scendendo spericolatamente anche in discese dove in genere era più prudente. Penso che venderà cara la pelle, e siamo in salita, nel suo elemento. Che faccio ? Mi metto in scia in attesa del momento opportuno per balzare e ghermirlo (in senso buono va) ? Ma no, dai .. l’affianco e poi si vede, son sicuro che accellererà , faremo un testa a testa e chi l’ha più dura vincerà. Prendo fiato e parto, l’affianco, lo sorpasso, mi giro a controllare la reazione …niente, rimane lì a salire faticosamente, lo incoraggio, ma son già lontano … Orcolin siamo già all’incrocio ?

Il ristoro … stavolta mi fermo ricordo della GF versione 2007 c’era anche lì un ristoro, (anche se a centro strada, alla fine della salita). Le ragazze son dispiaciute, perchè pochi han accettato quel ben di Dio, decido di non scontentarle. Banana, panino e nutella, succhi di frutta, e ancora bis; ora c’è la discesa tanto, nel frattempo un paio di biker sorpassati prima ci riprendono, tranquillizzo Salvo I. “tanto li riprendiamo fra poco” , così è … la sua Cannondale corre veloce sullo sterrato, quasi quanto la mia DAG, nel frattempo Luca (che avevo superato in salita) ne approfitta per catafottersi a gran velocià nella discesa per il Giardino delle farfalle, rallenta gli dico, “che il fondo è subdolo”, la risposta una grande derapata controllata, visto che stava tirando dritto per il laghetto .. eheheheh te l’avevo detto !

Riprendiamo assieme a calare per il lungo ST (variante al posto del Pulpito del re) che ci porterà sulla carraia per Ficuzza. Arriviamo in paese a gran velocità, entriamo nel parco, poi attraversiamo il Palazzo reale, un poco guido io, un poco lui. Poi già all’Antica stazione, quasi manco vediamo i gradini che ci segnalano i volontari, io li salto a piè pari con entrambe le ruote, oramai son lanciato, ma la festa dura poco. Dopo un centiaio di metri sulla ex linea ferrata, un crampo fa capolino nella gamba sx, azz. Rallento il ritmo che strano, mi sembra presto per i crampi, e come faccio ora ? Nel frattempo Luca (che avevo un poco staccato) si avvicina, Salvo invece è ancora lì davanti. Cambio posizione, stiro, provo ad aumentare il ritmo, sembra che tiene. Si va, non vedo più Luca. Attraverso la galleria, poi sul ST per salire a Santa Barbara, decido di non strafare (e non tentare il crampo) e salgo a piedi. Ora sono le 13,30 passate, il mio ragazzo dev’essere arrivato da un bel pò penso. Ma ancora mi aspetta una bella salita, ed il caldo diventa fastidioso. L’acqua è quasi finita, sudo copiosamente, rallento e calo qualche altra marcia. Non riesco più a fare sorpassi .. mi sa che …

Resisto ancora nel miraggio del punto di ristoro. Stringo i denti e finalmente compare, ma è al completo. Un nugolo di Biker son fermi lì, chi in preda ai crampi, chi spossato, chi beve, chi mangia, chi si butta a terra, sembra un ospedale da campo, tanto che un Biker esclama “allora che stiamo aspettando, stiamo facendo una gara ! Vogliamo partire ?”

Non me lo lascio dire 2 volte, ne approfotto per lasciare tutti di sasso e partire sparato, infatti subito dopo c’è un ST toppo bello ed avere qualcuno davanti mi avrebbe infastidito. Calo come un missile, stare sulle gambe però è doloroso, non posso mantenere la posizione ideale per troppo tempo, ma il ST lo esige. In curva la traiettoria ti porta in un grosso solco, entrare lì, significa non uscirne più; caduta sicura !

Soffro anche in discesa, mentre la mia DAG beccheggia fra i dossi e le radici nella discesa con forte pendenza, ma sempre ubbidiente alla direzione che ho impostato. Oggi si sta comportando veramente bene (quasi sempre in verità). Finisce il ST e comincia la carraia (ancora in discesa) su fondo pietroso coperto da foglie, aumento ancora la velocità, prendo un altro paio di Biker e li scartavetro facendo il bambinone, come sa chi mi conosce. Un paio di tornanti e siamo alla castagneta, dopo qualche centianio di metri, ancora i crampi in sottofondo … ma che ha oggi il mio telaio (mi chiedo) ? E’ ancora troppo presto per i crampi. Rallento, il biker che ho sorpassato prima mi riprende e mi incoraggia a proseguire, gli spiego dei crampi e mi dice che manca poco … si lo so .. devo stringere i denti e ignorare i crampi (finchè posso). Mi sa che non potro più fare sorpassi, c’erano un altro pò di Biker che avevo intenzione di riprendere, vabbuò, giochiamo in difesa.

….

Continua poi …

 

PART THREE

Oggi giornata no, il turbo non si è acceso (anzi si è acceso per poco tempo), mal di gambe dall’inizio alla fine, dolore al fianco già verso l’Antica Stazione (forse ho preso troppe banane), crampi sempre lì in agguato a dopo metà gara, mi hanno impedito di dare tutto, avrei potuto fare di moolto meglio ma … Adesso posata l’ascia di guerra, è ora di cercare di mantenere la posizione acquisita, stringere i denti e tenere i crampi sotto controllo, senza strafare, sarà dura, tenuto conto del ‘muro’ che mi aspetta all’ingresso del paese. Ricordo che un paio di edizioni fà lì mi ci sono schiantato malamente, arrivando con le gambe rigide (salendo a piedi) in preda ai crampi da non poterle manco piegare (salivo tipo Ridolini, con i glutei rigidi). E’ finita la salita della Castagnera, ora c’è un altro punto di ristoro, un sorso veloce e via giù verso Val dei Conti, lascio i freni e cerco di rimanare in bici, avendo perso parte della mia fluidità ed elasticità, la bici sa la strada, va da sola, corre felice, devo solo assecondarla e cercare di rimanere a cavallo, mi porterà a casa sano e salvo (come ha già fatto tante altre volte), ho le braccia e le mani indolenzite, non posso azionare bene i freni, tanto per quello che servono, sono sudato, anzi ho freddo, se pedalo riscaldo … forza Filippo RESISTI (mi dico) ! Avanti a me nessuno che possa ‘stimolarmi’ . Siamo alla fine dello sterratino, davanti a me la barra (si la vedo bene devo solo frenare) poi l’asfalto della SP per Ficuzza e dopo la diga. Ai bordi ed in mezzo alla strada dei tizi che gesticolano, che vogliono, che hanno in mano ? Ah mi dicono di rallentare che devo girare (anzi buttarmi) giù a sx per prendere il sottopassaggio che sbuca a fianco la diga .. si ora ricordo ! Ma hanno un piatto di pasta in mano ? E’ già ora ? Quasi quasi mi fermo anche io a mangiare ! Riesco a rallentare e pure a fermarmi, scendo dalla bic, nn si sa mai .. prudenza, certo si poteva fare a cavallo, passo il sottopassaggio chiedo notizie dei miei ehmm ‘avversari’ e decido di lasciarli perdere; continuiamo così. L’asfalto della diga era abbastanza esposto alle raffiche di vento e a fine giro, avanzando in difesa, non è l’ideale. Mi alimento un altro pò oramai manca poco (davvero) certo l’orario del pranzo è già passato, ma pazienza. Ora c’è la salita che faccio ? Ci provo o continuo in difesa ? Imposto il ritmo e provo a salire spedito, per poco, i crampi erano ancora lì, non se ne erano mai andati, e tornano all’attacco, e a me .. la difesa ! Calo le marce e sopporto, vicino la cima ritento un allungo e via, adesso è pianura, siamo in progressione accellero fin quando posso, dietro vedo con la coda dell’occhio un paio di biker, strano prima nn c’era nessuno, segno che mi stanno raggiungendo, devo resistere solo un altro poco, poi c’è il discesone, lì è difficile sorpassare (penso). Arrivo all’imbocco dello sterrato e la prima onta, un Biker mi sorpassa, son troppo rigido sul mio puledro, non posso correre senza aumentare il rischio di caduta, lo lascio andare, tanto oramai …. ora inizia il discesone (abbstanza pericoloso), sento rumore dietro, un pazzo mi affianca e si cafatotte giù come un razzo, ma che gli è preso ? Ma chi è ? … ehheheh … si è lui ! Quello sdisonorato di Giovanni C. … lo avevo soprassato alla salita per Alpe Cucco, come mai è già qui ? Ho perso così tanto ? Gli grido di rallentare, temendo che sia in preda ad una crisi dell’età e possa andare a finire male 🙂 🙂 🙂 … sono io dietro e mi toccherebbe pure soccorrelo … lui incurante si allontana, io cerco di rimanere in bici, sussultando ad ogni dosso (manco riesco più a fare i voli oramai). A fine discesa, mollo i freni, un paio di curve in salita e lo riprendo, camminiamo un poco affiancati, nel frattempo ho ripreso anche Salvo I. (eravamo assieme ad Alpe Cucco ricordate? ) facciamo strada assieme la salita diventa sempre più ripida, le marce .. le ho date tutte, Giovanni stringe i denti e cerca di riprendermi, io invece cerco di prendere Salvo che lentamente inesorabilemnte mi stacca, io faccio lo stesso con Giovanni C. Magra consolazione, più che staccare quelli dietro, mi interessava di più riprendere quelli di davanti, PAZIENZA ! Vicino la cima della salita un altro paio di Biker fermi, uno è arrivato, proprio non ce la fa, lo incoraggio, il suo compagno di squadra più avanti lo aspetta. Siamo in paese adesso, un’altra piccola salita ed ancora discesa, divento sempre più pigro nelle discese, mi secca frenare, il mio puledro acquista velocità, se ne accorgono i volontari della protezione civile che gesticolano ampiamente … che c’è ? C’i sono una serie di gradini … ah, i gradini è vero, lascio fare alla mia bici, le gambe oramai andate, stare in piedi su di esse una sofferenza, tento di sedermi, la bici fa la curva dei gradini ed acquista velocità, mi gesticolano di nuovo … che c’è ancora ? … c’era un curvone cieco e a dx un palco montato, avevano paura che mi ci schiantassi tagliando la curva (i volontari e tutta la macchina organizzativa sono stati veramente efficienti). E’ fatta ci siamo ecco l’arrivo … stacco il computerino … 4h14  min azz. 20 minuti in meno rispetto alla prova percorso.

Quello sdisonorato del mio ragazzo ne approfitta per dirmi che è da oltre 1 ora e mezza che mi aspetta eheheheh ..stavolta la sua bici ha tenuto e nn ha avuto i soliti problemi di rendimento, mi dice che era con Filippo Noto; azz. Complimenti Riccardo ! Ha chiuso in tre ore e rotti.  vado a cercare da mangiare …

Non mi dilungo ancora, alla fine è d’obbligo tirare le somme. Certo il mio, un buon risultato (almeno per chi mi conosce), purtroppo scarso per me, ho impiegato almeno 20 miuti in più rispetto a quanto potevo fare, non sono stanco o spossato come in genere in queste occasioni.

Punti dolenti :
1) diverse soste nei tratti tecnici mi son costate almeno 9 minuti
2) Il dolore al fianco che mi ha rallentato, indice di una cattiva alimentazione
3) crampi a metà gara mi han impedito di dare di più, anche se le energie c’erano.
4) sosta troppo lunga al punto di ristorro di Alpe Cucco, alcuni han tirato dritto, tagliando il pecorso e guadagnando preziosi minuti.
5) il dolore alle gambe dall’inizio alla fine della gara non mi ha pesato più di tanto, o forse è stato lui la causa dei crampi, a cui l’adrenalina ha sopperito magnificamente.

Adesso è ora di tornare all’amara realtà, al Governo che tenta in tutti i modi di mettere il cittadino/suddito col c.lo per terra, mentre la classe dirigente sguazza nell’opulenza. Fare i conti con i problemi quotidiani del lavoro che non c’è, o è sempre di meno, con la crisi che avanza, con i clienti che non pagano o han difficoltà a pagare, con l’inquinamento, con l’ottusità della gente che non capisce (ancora) da dove vengono i problemi quotidiani, con l’ipocrisia e la falsità di alcuni (pochi forunatamenti) e certi parenti che sono tali solo di nascita, con lo Statuto Autonomo che non vogliono riconoscerci, con la fame nel mondo ed ettari di foresta pluviale che vengono cancellati ad ogni ora  … Ma questa è un’altra storia e a voi non interessa e allora … complimenti agli organizzatori di questa GF, la più bella dell’anno organizzata, gestita, segnalata e asservita i  maniera impeccabile. Da mangiare per tutti, per atleti ed accompagnatori, (hai capito Massimo ? specie per chi viene da fuori) … complimenti a tutti i volontari, alla forestale, la Pro Loco, all’Extreme Racing, ai miei amici ai punti di ristoro che mi incitavano, mi spiace (ma non tanto) per qualcuno che è venuto a vedere e continua a rotolarsi nella sua invidia. Un grazie a tutti quelli che mi conoscono e mi incitavano ad ogni passaggio .. foto niente, solo due a mio figlio Riccardo che ha fatto II di categoria e 14° assoluto, ancora complimenti (oramai ho poco da insegnarti e già da un paio di anni);  per stavolta accontentatevi di questo resoconto e … abituatevici !
🙂 a seguire le classifiche.

ah, ho fatto pos. 175, ho vinto quaccheccosa ? 🙂 🙂 🙂

Alla prox.

GF Ficuzza Statistiche

GF Ficuzza Classifica Società

GF Ficuzza Classifica_assoluta

GF Ficuzza Classifica Categ

Questa voce è stata pubblicata in Bike e contrassegnata con , , , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Una risposta a 7-10-2012 – GF Ficuzza – Marineo (PA)

  1. Francesco scrive:

    Mi sono divertito tantissimo leggendo questo resoconto, a parte le sofferenze dell’atleta, ho rivisto con i suoi occhi il percorso, rendendomi conto, almeno per mè avendolo fatto tre volte,che ogni albero, pietra o radice è descritta come si trova al suo posto credo da sempre. lui ha visto il percorso da partecipante, mentre io da ramazza!!! e c’è una bella differenza dato che in certi posti io col fuoristrada salivo e scendevo con le ridotte.
    Alla prossima G.F
    Ciao

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *